Finalmente una tregua, gli olivicoltori abruzzesi tirano un sospiro di sollievo. E si, sugli olivi,
finalmente ci sono le olive e dopo anni di magra lo spettacolo è davvero entusiasmante!
E’ ancora presto per quantificare la produzione ma dalle prime rilevazioni si tratta di una buona annata,
seppur lontana da quelle di alcuni fa.
PRIME VALUTAZIONI
Le province di Chieti e quella di Pescara tirano la volata, bene anche l’Aquila, un po’ meno Teramo, ma complessivamente si stima in regione un aumento produttivo di circa il 50%.
Dal punto di vista climatico è accaduto di tutto, venti caldi, freddi, brevi ma intensi temporali, qualche episodio di grandine, ma su tutto è prevalsa e prevale tuttora la siccità. E le olive ne stanno risentendo molto, si presentano piccole, asciutte, arricciate dove non è stato possibile irrigare.
La mosca, che nel periodo molto caldo non ha provocato danni, dall’ultima settimana di settembre ha cominciato a creare problemi, soprattutto dove non sono stati effettuati trattamenti e per ridurre il danno diversi olivicoltori, soprattutto quelli in biologico,
hanno iniziato la raccolta già dal 20 settembre. Oltre alla mosca, e ormai all’endemica lebbra, quest’anno la tignola verde (margaronia) da tempo presente e il cui regime alimentare era costituito da foglie e giovani germogli, ha attacco con foga le drupe arrivando fino al nocciolo.
Molti frantoi hanno iniziato l’attività, ma le rese sono ancora molto basse (7-10%). I primi oli prodotti si sono rivelati buoni, ma alcuni si sono mostrati astringenti e legnosi per il rapporto polpa nocciolo della drupa a favore del secondo.
Siamo comunque fiduciosi che sarà una buona campagna sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo e, con lo spauracchio dell’aumento dei prezzi e dell’azzeramento delle scorte non vedremo a fine campagna, come accadeva nel passato, olive ancora appese sugli alberi.
Bruno Scaglione
Coordinatore Guida agli extravergini Slow Food Abruzzo e Molise