La pizza scima, o scime, è un pane senza lievito diffuso soprattutto in provincia di Chieti. Il termine “scima” deriverebbe dal dialetto “açime” ovvero azzimo, e la sua origine è da ricercare nel retaggio delle numerose comunità ebraiche presenti, un tempo, in Abruzzo.
La pizza scima sostituiva il pane al bisogno ed era consumata per accompagnare i pasti durante il lavoro. Si presenta come una focaccia bassa con rilievi romboidali, compatta e croccante all’esterno, fragrante e friabile all’interno.
La sua ricetta ha diverse varianti sul territorio, soprattutto nella scelta e nelle dosi degli ingredienti utilizzati.
La cottura è tradizionalmente eseguita sotto il “coppo", un grosso coperchio concavo di ferro che sfrutta il calore del camino, ma a casa potrete usare tranquillamente un classico forno elettrico.
INGREDIENTI
- 800 g di farina di grano solina
- 300 ml. olio extravergine d’oliva
- 400 ml. di Trebbiano d’Abruzzo
- sale q.b.
PREPARAZIONE
Fase 1
Setacciate la farina e versatela a fontana su una spianatoia, quindi aggiungete il sale, e poco alla volta il vino bianco e l’olio extravergine d’oliva.
Fase 2
Lavorate il composto, cercando di regolarvi con la consistenza. L’impasto dovrà risultare liscio, omogeneo e morbido.
Fase 3
Con l’aiuto di un mattarello, stendete il panetto ottenuto all’interno di una teglia. Lo spessore ottimale dell’impasto si aggira intorno a 1,5 cm.
Fase 4
A questo punto, con un coltello incidete la superficie così da formare dei rombi, e rendere la pizza porzionabile al momento del consumo.
Aggiungete un filo di olio e un pizzico di sale e infornate a 180° per circa un'ora.
La pizza scima sarà pronta quando risulterà ben dorata sulla superficie.
[Crediti | Foto di Sangro Aventino Turismo]